Il violino
Il violino è uno strumento musicale della famiglia degli archi, ha quattro corde accordate ad intervalli di quinta.
Si tratta del più piccolo tra i membri della famiglia, capace di realizzare note più acute rispetto agli altri strumenti che la costituiscono. La corda più bassa (e quindi la nota più bassa ottenibile) è il sol2, il sol subito sotto al do centrale (do3); le altre corde sono, in ordine crescente, il re3, il la3 e il mi4.
Le parti per violino utilizzano sempre la chiave di Sol, detta comunemente chiave di violino. Quando devono essere eseguite note e passaggi particolarmente acuti si usa un'apposita indicazione che avvisa di trasportare le note interessate un'ottava sopra.
Violinista è colui che suona il violino; l'artigiano che costruisce o ripara strumenti a corde è il liutaio.
Uno dei più grandi violinisti di tutti i tempi fu Niccolò Paganini, nato a Genova nel 1782. I liutai più famosi sono stati anch'essi italiani, tra questi Antonio Stradivari, Giovanni Paolo Maggini, Giovanni Battista Guadagnini, la famiglia Testore, e le dinastie dei Guarneri e degli Amati.
La viola
La viola è uno strumento appartenente alla famiglia degli archi e discende dalla viola da braccio medioevale, che si suonava appoggiata sulla spalla, allo stesso modo del violino. Si distingue da quest'ultimo per le dimensioni (è circa 1/7 più grande), per l'estensione (è accordata una quinta sotto) e per il timbro (molto più profondo e meno brillante). La tecnica della mano sinistra e dell'arco sono le stesse del violino e la chiave di lettura è quella di contralto. Le viole di piccole dimensioni (da 38 a 40 cm) hanno una voce magra e nasale, quelle grandi (da 40 a 44) un timbro caldo e rotondo.
Il contrabbasso
Il contrabbasso, è uno strumento musicale della famiglia dei cordofoni ad arco. Il suono viene prodotto tramite l'attrito sulle corde del crine di cavallo montato su una bacchetta di legno, detta archetto, mentre nel jazz viene suonato quasi esclusivamente pizzicando le corde con le dita della mano destra.
È lo strumento con il suono più grave di tutti gli archi (se si esclude il rarissimo ottobasso): le quattro corde producono rispettivamente dalla più acuta alla più grave i suoni SOL-RE-LA-MI in accordatura da orchestra. Per indicare con più precisione la reale altezza di una nota, viene utilizzata una nomenclatura che affianca al nome della nota un numero. Questa numerazione inizia dalla nota più bassa del pianoforte (La 0) fino alla nota più alta (Do 8). Seguendo questo schema, le corde del contrabbasso sono
1ª corda: Sol 2/La 2/La 2
2ª corda: Re 2/Mi 2/Fa# 2
3ª corda: La 1/Si 1/Re 2
4ª corda: Mi 1/Fa# 1/La 1
Esistono anche altre accordature, quali quella italiana da concerto (consistente nell'alzare l'intonazione delle corde di un tono) e quella viennese (La 2, Fa# 2, Re 2, La 1)
Esistono anche contrabbassi a cinque corde, in cui la più grave è generalmente un Do 1 o un Si 0.
In orchestra il contrabbasso ha raramente una funzione solistica, per via del suo suono estremamente basso. Ha però una funzione indispensabile nell'"amalgamare" i suoni e dare sostegno agli strumenti acuti, ed è lo strumento che, di solito, tiene il basso armonico della melodia dell'orchestra.
Il violoncello
Il violoncello è uno strumento musicale del gruppo dei cordofoni a corde strofinate (ad arco), appartenente quindi alla famiglia degli strumenti ad arco; è dotato di quattro corde, accordate ad intervalli di quinta giusta. Rientra nella sottofamiglia dei "violini", di cui fanno parte quegli strumenti con quattro corde, accordati ad intervalli di quinta, che presentano dei tagli ad "effe" sulla tavola armonica (o piano armonico). La sottofamiglia dei "violini" si differenzia così dalla sottofamiglia delle "viole" che comprende invece strumenti antichi con tagli a "C", accordati per quarte e terze, con corde in numero variabile da tre, a sei-sette o più.
Si suona da seduti tenendo lo strumento tra le gambe, poggiato su un puntale presente nella parte inferiore dello strumento. L'esecutore muove l'archetto trasversalmente sulle corde.
Il violoncello moderno possiede quattro corde accordate ad intervalli di quinta: la corda del La (cantino), del Re, del Sol e del Do. La corda del La emette un suono tre semitoni più in basso del Do centrale e la corda del Do è due ottave più basse del Do centrale.
L'estensione del violoncello va dal Do due ottave sotto il Do centrale fino al Mi due ottave sopra al Do centrale.
Il violoncello è strettamente associato alla musica classica, ma viene usato anche nella musica heavy metal. È parte dell'orchestra, del quartetto d'archi e di molti altri gruppi di musica da camera. Molti sono i concerti e le sonate scritte per violoncello. È meno comune nella musica popolare.
Il basso acustico
Il basso acustico è uno strumento musicale acustico simile alla chitarra e con caratteristiche che lo rendono simile anche al contrabbasso (registro e funzione di accompagnamento); è solitamente munito di quattro corde (dall'alto verso il basso mi, la, re, sol) ne esistono anche versioni estese a cinque corde (si, mi, la, re, sol). La sesta corda è generalmente più utilizzata nel basso elettrico.
Il suono è grave ("basso") e si usa prevalentemente nella sezione ritmica. Lo strumento è suonato pizzicando le corde con indice e medio della mano destra nella tecnica a due dita; indice, medio e anulare nella tecnica a tre dita. Un'altra tecnica che lo porta ad assomigliare maggiormente ad una chitarra è l'uso di un plettro. Può essere amplificato tramite pick up per i live.
Il basso è generalmente uno strumento monofonico: le note sono emesse una alla volta mentre gli accordi vengono suonati raramente, data la funzione dello strumento
La chitarra elettrica
La chitarra elettrica è un tipo di chitarra in cui la vibrazione delle corde viene rilevata da uno o più pick-up. Il suono viene quindi prelevato all'uscita e convogliato in un amplificatore acustico affinché il suono dello strumento sia reso udibile. Appartiene alla famiglia degli strumenti cordofoni e non a quella degli elettrofoni come a volte viene classificata poiché il suono è generato dalla vibrazione delle corde e amplificato successivamente
Clavicembalo
Con il termine clavicembalo (altrimenti detto gravicembalo, arpicordo, cimbalo, cembalo) si indica una famiglia di strumenti musicali a corde, dotati di tastiera: tra questi, anzitutto lo strumento di grandi dimensioni attualmente chiamato clavicembalo, ma anche i più piccoli virginale e spinetta.
Questi strumenti generano il suono pizzicando la corda, anziché colpirla come avviene nel pianoforte o nel clavicordo. La famiglia del clavicembalo ha probabilmente avuto origine quando una tastiera è stata adattata ad un salterio, fornendo così un mezzo per pizzicare le corde. Il termine stesso, che compare per la prima volta in un documento del 1397[1], deriva dal latino clavis, chiave (intesa come il meccanismo che utilizza il movimento del tasto per azionare il leveraggio retrostante), e cymbalum, termine che designava nel medioevo gli strumenti musicali con corde parallele tese su una cassa poligonale e senza manico, come i salteri e le cetre. In ogni caso, la più antica descrizione organologica del clavicembalo, che sia conosciuta, vien fatta risalire al 1440 circa[2].
L' arpa
L'arpa (sostantivo femminile, dal latino tardo harpa, di origine germanica) è uno strumento musicale cordofono a pizzico.
Esistono vari tipi di arpe. Per quello che riguarda la musica popolare e tradizionale, molte culture e geografie hanno tra i propri strumenti qualche variante di arpa: si ha così l'arpa celtica, le varie arpe africane, indiane, ed altre ancora.
In ambito occidentale, il termine arpa non altrimenti specificato si riferisce quasi sempre all'arpa da concerto a pedali, della quale esistono varianti acustiche ed elettriche.
L'arpa da concerto a pedali è dotata di 47 corde tese tra la cassa di risonanza e una mensola detta "modiglione", con un'estensione di 6 ottave e mezza e intonato in do bemolle maggiore. I suoni estranei a questa tonalità si possono ottenere agendo su 7 pedali a doppia tacca; ogni corda è in grado di produrre tre note diverse ed è possibile costruire una scala cromatica.
Lo strumento moderno è costituito da 1.415 pezzi.
mercoledì 22 febbraio 2012
I MEMBRANOFONI
Gli strumenti musicali della classe dei membranofoni si dividono in due famiglie fondamentali che hanno in comune lo stesso materiale vibrante, una membrana tesa: i mirliton e i tamburi.
I mirliton emettono il suono per mezzo della vibrazione di una membrana tesa che viene sollecitata dalla voce dell'esecutore e entra in vibrazione aggiungendo frequenze di disturbo alle frequenze vocali, con la conseguenza di modificare il timbro dell'esecutore (es. kazoo).
I tamburi emettono il suono per mezzo della vibrazione di una membrana tesa che può essere sollecitata in numerose maniere.
Tamburo sonaglio: la membrana viene sollecitata da oggetti contenuti all'interno del fusto del tamburo che viene agitato come un sonaglio (Es.indiani d'america).
Tamburo a frizione rotante: la membrana riceve le vibrazioni da una corda fissata al suo centro e imperniata con un nodo scorsoio ad un bastoncino in modo che il tamburello possa roteare. Se ne produce un cra cra dovuto all'effetto Doppler indotto sull'ascoltatore (Es raganella romagnola e di altre zone del mediterraneo).
Tamburo percosso: la membrana viene sollecitata con le mani, con mazzuoli, con spazzole di filo di ferro (batteria), con mazzuoli imbottiti (Timpano orchestrale).
Tamburo a percussione indiretta, tamburo tibetano: la percussione è indotta dalla rotazione su se stesso, alternativamente del tamburo che così riceve la percussione di battenti legati all'esterno che per il brusco cambio di rotazione vanno a collidere sulle membrane.
Tamburo a frizione: la frizione è ottenuta sfregando le membrane con le mani o con un bastone appoggiato o imperniato al centro della membrana (es. putipù napoletano).
Nel coccodè del galletto romagnolo la frizione è ottenuta tirando con le dita una cordicella legata al centro della membrana; le dita scorrono sulla cordicella evocando il suono del coccodè del galletto.
La forma dei fusti del tamburo può essere molto varia; ecco alcuni esempi: fusto a cornice a cono a cono rovesciato a botte cilindrico a caldaia (Timpani) ecc. Le membrane sollecitate possono essere due (tamburo bipelle); oppure una sola col tamburo chiuso alla estremità opposta o chiuso da un'altra membrana (in ogni caso si dice monopelle).
La membrana è costruita con materiali sintetici o naturali, fra cui la pelle animale, il mylar, ed altri. Per massimizzare la vibrazione della membrana, alcuni strumenti come i tamburi della batteria, utilizzano una membrana cosiddetta risonante, che influenza comunque il timbro in relazione alla sua tensione. In tal caso, la membrana su cui viene generata la vibrazione iniziale viene indicata come battente.
Per enfatizzare il suono molti membranofoni utilizzano un cilindro risonante, il fusto, che raccoglie le vibrazioni della membrana nella zona di contatto con la stessa. Il materiale di cui è costituito il fusto caratterizza il timbro dello strumento, che ha un suono caldo nei casi di fusti di materiale naturale, come il legno, ed un suono più squillante e con più armonici nel caso di fusti in metallo o in materie plastiche.
I tiranti sono utilizzati per intonare lo strumento, nel caso di strumenti a suono determinato, o per ottimizzare la risonanza con il fusto per gli strumenti a suono indeterminato. I tiranti possono essere delle viti di metallo che avvitano in appositi blocchetti ed applicano una forza su un cerchio superiore alla membrana ed esterno al fusto, o tiranti in corda, questi ultimi più diffusi nelle percussioni artigianali.
I mirliton emettono il suono per mezzo della vibrazione di una membrana tesa che viene sollecitata dalla voce dell'esecutore e entra in vibrazione aggiungendo frequenze di disturbo alle frequenze vocali, con la conseguenza di modificare il timbro dell'esecutore (es. kazoo).
I tamburi emettono il suono per mezzo della vibrazione di una membrana tesa che può essere sollecitata in numerose maniere.
Tamburo sonaglio: la membrana viene sollecitata da oggetti contenuti all'interno del fusto del tamburo che viene agitato come un sonaglio (Es.indiani d'america).
Tamburo a frizione rotante: la membrana riceve le vibrazioni da una corda fissata al suo centro e imperniata con un nodo scorsoio ad un bastoncino in modo che il tamburello possa roteare. Se ne produce un cra cra dovuto all'effetto Doppler indotto sull'ascoltatore (Es raganella romagnola e di altre zone del mediterraneo).
Tamburo percosso: la membrana viene sollecitata con le mani, con mazzuoli, con spazzole di filo di ferro (batteria), con mazzuoli imbottiti (Timpano orchestrale).
Tamburo a percussione indiretta, tamburo tibetano: la percussione è indotta dalla rotazione su se stesso, alternativamente del tamburo che così riceve la percussione di battenti legati all'esterno che per il brusco cambio di rotazione vanno a collidere sulle membrane.
Tamburo a frizione: la frizione è ottenuta sfregando le membrane con le mani o con un bastone appoggiato o imperniato al centro della membrana (es. putipù napoletano).
Nel coccodè del galletto romagnolo la frizione è ottenuta tirando con le dita una cordicella legata al centro della membrana; le dita scorrono sulla cordicella evocando il suono del coccodè del galletto.
La forma dei fusti del tamburo può essere molto varia; ecco alcuni esempi: fusto a cornice a cono a cono rovesciato a botte cilindrico a caldaia (Timpani) ecc. Le membrane sollecitate possono essere due (tamburo bipelle); oppure una sola col tamburo chiuso alla estremità opposta o chiuso da un'altra membrana (in ogni caso si dice monopelle).
La membrana è costruita con materiali sintetici o naturali, fra cui la pelle animale, il mylar, ed altri. Per massimizzare la vibrazione della membrana, alcuni strumenti come i tamburi della batteria, utilizzano una membrana cosiddetta risonante, che influenza comunque il timbro in relazione alla sua tensione. In tal caso, la membrana su cui viene generata la vibrazione iniziale viene indicata come battente.
Per enfatizzare il suono molti membranofoni utilizzano un cilindro risonante, il fusto, che raccoglie le vibrazioni della membrana nella zona di contatto con la stessa. Il materiale di cui è costituito il fusto caratterizza il timbro dello strumento, che ha un suono caldo nei casi di fusti di materiale naturale, come il legno, ed un suono più squillante e con più armonici nel caso di fusti in metallo o in materie plastiche.
I tiranti sono utilizzati per intonare lo strumento, nel caso di strumenti a suono determinato, o per ottimizzare la risonanza con il fusto per gli strumenti a suono indeterminato. I tiranti possono essere delle viti di metallo che avvitano in appositi blocchetti ed applicano una forza su un cerchio superiore alla membrana ed esterno al fusto, o tiranti in corda, questi ultimi più diffusi nelle percussioni artigianali.
I CORDOFONI
I cordofoni (comunemente detti 'strumenti a corda') sono strumenti musicali che producono il suono attraverso le vibrazioni prodotte dalle corde di cui sono dotati.
Gli strumenti cordofoni hanno solitamente una cassa armonica con la funzione di amplificare il suono, un manico o tastiera che consente di determinare l'altezza della nota da eseguire, il ponte che consente di tendere le corde sullo strumento e i piroli (bischeri) o le chiavette o le meccaniche (a seconda del tipo di strumento) con cui può essere regolata la tensione delle corde, allo scopo di accordare lo strumento. Per realizzare le corde si utilizza l'acciaio, il bronzo, il nichel, il nylon o il budello, ricavato dall'intestino di bovini o ovini. I primi cordofoni vennero costruiti nella preistoria: veniva tesa una corda fra le estremità di un'asta di legno flessibile, formando una struttura molto simile a quella di un arco, tanto che si pensa che inizialmente venissero utilizzati gli stessi archi da caccia. Soltanto in seguito lo strumento venne dotato di una cassa armonica ottenuta da noci di cocco svuotate, altra frutta dal rivestimento duro, ma anche zucche tagliate a metà o altri oggetti che si prestassero ad amplificare il suono prodotto dal pizzicamento delle corde o dallo sfregamento di queste con un altro arco di dimensioni ridotte, abbozzo del moderno archetto.
Gli strumenti cordofoni hanno solitamente una cassa armonica con la funzione di amplificare il suono, un manico o tastiera che consente di determinare l'altezza della nota da eseguire, il ponte che consente di tendere le corde sullo strumento e i piroli (bischeri) o le chiavette o le meccaniche (a seconda del tipo di strumento) con cui può essere regolata la tensione delle corde, allo scopo di accordare lo strumento. Per realizzare le corde si utilizza l'acciaio, il bronzo, il nichel, il nylon o il budello, ricavato dall'intestino di bovini o ovini. I primi cordofoni vennero costruiti nella preistoria: veniva tesa una corda fra le estremità di un'asta di legno flessibile, formando una struttura molto simile a quella di un arco, tanto che si pensa che inizialmente venissero utilizzati gli stessi archi da caccia. Soltanto in seguito lo strumento venne dotato di una cassa armonica ottenuta da noci di cocco svuotate, altra frutta dal rivestimento duro, ma anche zucche tagliate a metà o altri oggetti che si prestassero ad amplificare il suono prodotto dal pizzicamento delle corde o dallo sfregamento di queste con un altro arco di dimensioni ridotte, abbozzo del moderno archetto.
AEROFONI
Gli strumenti musicali aerofoni emettono il suono per mezzo di una vibrazione di aria, senza l'uso di corde o membrane vibranti e senza che sia lo strumento stesso a vibrare. Negli strumenti a fiato l'aria viene insufflata direttamente dal sonatore, dalla bocca o, in alcuni casi, da una narice; negli strumenti a mantice l'aria viene spinta con il movimento meccanico di un mantice.
Nella classificazione di Hornbostel-Sachs, gli strumenti aerofoni sono ulteriormente divisi
Nella classificazione di Hornbostel-Sachs, gli strumenti aerofoni sono ulteriormente divisi
sabato 18 febbraio 2012
IL GIRADISCHI
il Giradischi
La prima invenzione nota di fonografo fu il fonoautografo, ideato da Leon Scott de Martinville e brevettato il 25 marzo 1857. Era in grado di trascrivere graficamente le onde sonore su un mezzo visibile, ma non c'era modo di riprodurre il suono registrato.
L'apparecchio era costituito da un corno che concentrava il suono su una membrana cui era fissata una setola di maiale. Inizialmente il mezzo di scrittura era un vetro annerito col fumo, su cui la setola incideva il tracciato. Successivamente fu impiegato un foglio di carta annerito fissato su un cilindro, una soluzione simile a quella adottata successivamente da Edison. In un'altra soluzione era utilizzato un rotolo di carta.
L'impiego era limitato come strumento di laboratorio per studi di acustica, con funzione simile al moderno oscilloscopio.
Nel 2008 i ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory sono riusciti a ri-convertire in suoni alcune di queste "registrazioni", usando dei computer in grado di convertire le onde sonore impresse nella carta in suoni veri e propri.
IL FONOGRAFO
Fonografo di Edison
Circa trent'anni dopo l'invenzione del telegrafo, Edison era riuscito nel 1877 a realizzare un ripetitore telegrafico in grado di incidere i punti e le linee del codice morse, su un disco, disegnando una traccia a spirale con una piccola punta, in modo che uno stesso messaggio potesse essere ripetuto più volte senza l'intervento dell'operatore. Il 17 luglio dello stesso anno egli si accorse che se il disco ruotava ad una velocità sufficientemente alta, la puntina emetteva vibrazioni che ricordavano il timbro della voce umana. Fu l'idea che fece accendere nell'inventore il desiderio di applicare un principio simile per poter registrare la voce umana.
In precedenza già Édouard-Léon Scott de Martinville era riuscito a registrare la voce umana su fogli di carta anneriti[1][2] fin dal 9 aprile 1860, anche se altre registrazioni dello stesso è probabile risalissero al 1853. Ma si trattava di uno strumento (formato da un corno e uno stilo) in grado solo di registrare ma non di riprodurre: forse ideato con il solo scopo di archiviazione.
mercoledì 7 dicembre 2011
IL GRAMMOFONO
Un record di grammofono, comunemente noto venire Giradischi delle Nazioni Unite (in inglese americano ), disco in vinile (in Riferimento al vinile ), o colloquialmente, ONU record, e delle Nazioni Unite Analogico audio Supporto di memorizzazione costituito da ONU disco piatto con delle Nazioni Unite Inciso, modulato uno Spirale scanalatura. Il Solco di Solito inizia nia Pressi della periferia e Termina in prossimita del centro del disco (l'opposto della spirale di Fosse NEL mezzo di CD, il Che altera parte Vicino al centro e verso l'esterno funziona). Dischi Fonografici Sono generalmente descritti Dalle Dimensioni del Loro diametro ("12-inch", "da 10 pollici", "7-pollici", ecc), la Velocità di Rotazione con CUI vengono suonate ("33 ⅓ giri "," 78 " , "45", ecc), la Loro skills di tempo ("Playing Lunga"), la Loro Precisione riproduttiva, o " Fedeltà ", o Il Numero di canali audio fornito (" Mono "," Stereo "," Quadraphonic ", ecc.)
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