mercoledì 29 febbraio 2012

SUONO E IMMAGINE NEL FILM

Suono e immagine nel film
Per diverso tempo suono e immagine sono stati considerati due aspetti distinti della struttura di un film. In realtà queste due componenti interagiscono fra loro modificandosi ed influenzandosi a vicenda: non si può esaminare l’una senza prendere in considerazione anche l’altra. In questo percorso ti verranno illustrati alcuni aspetti di questa interazione, attraverso l’opera di uno dei
registi più importanti del nostro cinema:

lunedì 27 febbraio 2012

L' APPARATO LOCOMOTORE E SCHELETRICO


L'apparato locomotore costituisce la struttura portante dell'essere umano e ne permette il movimento. Tale apparato è costituito da due componenti che funzionano in stretta correlazione: uno attivo, l'apparato muscolare, e uno passivo, l'apparato scheletrico.
Apparato scheletrico [modifica]
Lo scheletro è un insieme complesso di ossa che hanno la funzione di sostenere le parti molli e di dare inserzione ai muscoli in modo da consentire, grazie alle articolazioni, il movimento e la deambulazione. Lo scheletro inoltre fornisce protezione ad importanti organi interni come il cervello, contenuto nella scatola cranica, ed il midollo spinale, contenuto nel canale vertebrale. È formato da 206 ossa e si può distinguere in due parti: lo scheletro assile formato dalla colonna vertebrale dallo scheletro appendicolare, formato da arto superiore e arto inferiore e dai cingoli che fungono da punto di unione dei due (cingolo scapolare e cingolo pelvico).
A seconda della forma si possono distinguere tre tipi di ossa:
§  ossa lunghe: sono quelle in cui la lunghezza prevale sulla larghezza e sullo spessore; sono formate da una parte centrale detta diafisi e da due estremità dette epifisi;
§  ossa corte: sono quelle in cui la larghezza e lo spessore sono più o meno uguali (come ad esempio le ossa della mano e del piede).
§  ossa piatte: sono quelle dove la larghezza prevale sulla lunghezza e sullo spessore (come ad esempio le ossa del cranio e la scapola).
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IL SISTEMA MUSCOLARE

IL SISTEMA MUSCOLARE
Il sistema muscolare è l'insieme di tessuti che permette la locomozione del soggetto e lo scorrimento di sostanze organiche interne come sangue e cibo. Nei Vertebrati il sistema muscolare è costituito da due tipologie di muscoli:
§  muscoli volontari (circa 400), che sono di natura striata e che permettono il movimento del soggetto. Sono legati alle ossa tramite tendini e vengono spesso indicati anche come muscoli scheletrici
§  muscoli involontari, che sono invece di natura liscia. Vengono detti anche muscoli viscerali perché si trovano a ricoprire gran parte delle pareti degli organi interni, come nel tratto digestivo, nellavescica, nei dotti, nelle arterie, nelle vene, ecc.
Fa eccezione il muscolo cardiaco (detto anche miocardio), di natura involontaria ma di struttura striata.
Insieme al sistema scheletrico forma l'apparato locomotore, di cui è la parte attiva. Dal punto di vista della funzione motoria è possibile distinguere muscoli deputati alla statica, in particolare i muscoli della parte posteriore del corpo, e deputati alla dinamica, rappresentati grossomodo dai muscoli della parte anteriore.
Importantissima è la correlazione col sistema nervoso, il quale partecipa alla contrazione muscolare.
L'apparato locomotore costituisce la struttura portante dell'essere umano e ne permette il movimento. Tale apparato è costituito da due componenti che funzionano in stretta correlazione: uno attivo, l'apparato muscolare, e uno passivo, l'apparato scheletrico.
Nell'apparato locomotore oltre alle ossa troviamo anche i muscoli, che sono la parte attiva dello stesso. I muscoli volontari sono circa 500 e si dividono a seconda dell'azione che determinano, in:
§  flessori: fanno flettere un osso su un altro;
§  estensori: fanno estendere un osso rispetto ad un altro;
§  elevatori: fanno alzare un osso;
§  abbassatori: fanno abbassare un osso;
§  pronatori: permettono il movimento di pronazione, ovvero la rotazione verso il basso (ad esempio della mano);
§  supinatori: permettono il movimento di supinazione, contraria alla pronazione, di rotazione verso l'alto;
§  abduttori: permettono l'abduzione, ovvero il movimento di allontanamento dalla linea mediana.
§  adduttori: permettono l'adduzione, ovvero il movimento di avvicinamento alla linea mediana.

IL RINASCIMENTO

Il Rinascimento è un periodo artistico e culturale della storia d'Europa, che si sviluppò a partire da Firenze tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'età moderna, in un arco di tempo che va all'incirca dalla seconda metà del XIV secolo fino al XVI secolo, con ampie differenze tra disciplina e disciplina e da zona a zona.
Il Rinascimento, vissuto dalla maggior parte dei suoi protagonisti come un'età di cambiamento, maturò un nuovo modo di concepire il mondo e se stessi, sviluppando le idee dell'umanesimo nato in ambito letterario nel XIV secolo (da Petrarca) e portandolo a influenzare per la prima volta anche le arti figurative e la mentalità corrente.

CLAUDIO MONTEVERI E LA NASCITA DELL' LIRICA

Claudio Monteverdi e la nascita dell'opera Lirica
In quasi tutte le culture, anche in tempi molto antichi, la musica e il teatro s'incontrarono frequentemente e si fusero per dar vita a forme diverse di spettacolo. Per assistere alla nascita del teatro musicale moderno è necessario attendere la fine del XVI secolo. È infatti in quest'epoca che a Firenze un gruppo di letterati e musicisti, la cosiddetta Camerata de' Bardi creata dal conte Giovanni Bardi, crea un nuovo stile vocale a mezza via tra il canto e la recitazione: il recitarcantando.
Da queste premesse si sviluppa il melodramma. Il primo importante esempio di questo nuovo genere è l'Euridice di Jacopo Peri (1561-1633), che viene rappresentato il 6 ottobre 1600 a Firenze, in occasione delle nozze di Maria de' Medici con Enrico IV di Francia.
Ma il primo vero protagonista degli esordi dell'opera lirica, che dalla musica del Rinascimento trae le sue origini, è senz'altro Claudio Monteverdi (1567 - 1643): nel suo L'Orfeo, che fu rappresentato per la prima volta il 24 febbraio 1607 nel Palazzo Ducale di Mantova, si assiste al crescere dell'importanza dell'orchestra e del canto rispetto alle parti recitate e quindi alla netta distinzione fra recitativo earia. Con l'introduzione dei concertati e dei recitativi ariosi - dove le parti semplicemente recitate sfumano nel canto - la strada per giungere all'opera nel senso moderno del termine sarà, se non spianata, quanto meno tracciata con maggiore definizione. Con Monteverdi il legame tra testo e musica diventa strettissimo, la musica illustra il significato del testo attraverso i cosiddetti madrigalismi.


LA MUSICA RINASCIMENTALE

LA MUSICA RINASCIMENTALE
La musica rinascimentale è la musica classica composta in Europa nel corso del Rinascimento, approssimativamente quindi tra il Quattrocento e ilCinquecento.
Gli inizi: 1400 - 1467 
I rivolgimenti economici e sociali del XV secolo soprattutto la guerra dei cent'anni e lo sviluppo dei traffici nel nord Europa diminuirono l'importanza della Francia e diedero impulso allo sviluppo delle arti in generale e della musica in particolare nelle regioni della Fiandra e della Borgogna. La scuola che si sviluppò, finanziata nelle scuole delle cattedrali dalla borghesia benestante, prese il nome di scuola franco fiamminga e innovò grandemente le preesistenti forme della messa, del mottetto e della chanson. Ponendo le consonanze per terze (ancora oggi familiari all'orecchio occidentale) e la forma imitativa del canone alla base delle loro procedure compositive, i fiamminghi (tra cui ricordiamo il fondatore Guillaume Dufay e il grande Josquin Des Prez) rivoluzionarono la pratica della polifonia ereditata dall'Ars nova e dall'Ars antiqua. Il lavoro di questi compositori poneva le basi per lo sviluppo di quella che sarebbe stata la teoria dell'armonia.
Verso la fine del '400, la musica sacra polifonica era divenuta molto complessa, come attestano i lavori di Johannes Ockeghem e Jacob Obrecht in una maniera che riflette con analogie affascinanti la pittura dello stesso periodo.
Sempre all'inizio del '500 gli eccessi della scuola fiamminga nel secolo precedente provocarono una reazione e una nuova tendenza alla semplificazione, come si può vedere nell'opera di Josquin Des Prez e dei suoi contemporanei fiamminghi e, più tardi, nell'opera di Giovanni Pierluigi da Palestrina, che era, in parte, spinta dalle limitazioni imposte alla musica sacra dal Concilio di Trento che scoraggiava l'eccessiva complessità. Le complessità dei canoni quattrocenteschi furono progressivamente abbandonate dai fiamminghi in favore dell'imitazione a due e tre voci (fino ad arrivare a sei voci reali) e con l'inserimento di sezioni in omofonia che sottolineavano i punti salienti della composizione. Palestrina, dal canto suo, produsse composizioni in cui un contrappunto fluido alternava fittamenteconsonanze e dissonanze con un suggestivo effetto di sospensione. La transizione ad un tactus di due semibrevi per breve era a questo punto quasi definitiva e il tre su uno veniva riservato ad effetti speciali volti a sottolineare momenti di tensione - l'esatto opposto della tecnica prevalente cent'anni prima.
Alla fine del secolo, con il trattato "De Institutioni Harmonicae" del compositore e teorico musicale italiano Gioseffo Zarlino (1589) si definiscono finalmente in modo completo ed esauriente le leggi dell'armonia (e quindi della polifonia). Nasce da qui la definizione dei due modi cardine della musica moderna: i modi maggiore e minore.

sabato 25 febbraio 2012

ARGOMENTI TRATTATI SUL MOTULO 4 ECDL

Sezione
Tema
Rif.
Argomento
4.1 Utilizzo dell’applicazione
4.1.1 Lavorare con il foglio elettronico
4.1.1.1 
Aprire, chiudere un programma di foglio elettronico. Aprire, chiudere dei fogli elettronici.
4.1.1.2 
Creare un nuovo foglio elettronico basato sul modello predefinito.
4.1.1.3 
Salvare un foglio elettronico all’interno di un’unità disco. Salvare un foglio elettronico con un altro nome all’interno di un’unità disco.
4.1.1.4 
Salvare un foglio elettronico in un altro formato quale: modello, file di testo, formato specifico del tipo di software, numero di versione.
4.1.1.5 
Spostarsi tra fogli elettronici aperti.
4.1.2 Migliorare la produttività
4.1.2.1 
Impostare le opzioni di base del programma: nome dell’utente, cartelle predefinite per aprire o salvare fogli elettronici.
4.1.2.2 
Usare la funzione di Guida in linea (help) del programma.
4.1.2.3 
Usare gli strumenti di ingrandimento/zoom.
4.1.2.4 
Mostrare, nascondere le barre degli strumenti. Minimizzare, ripristinare la barra multifunzione.

IL RIASSUNTO

Il riassunto è un tipo di testo che sintetizza i contenuti di un secondo testo, riesponendoli brevemente ed in maniera efficace. Si tratta il più delle volte di un testo scritto, le cui forme sono le più svariate, dal cosiddetto abstract al riassunto considerato come attività scolastica.

Ci si attende in genere da un riassunto che:Requisiti principali [modifica]

  • sia considerevolmente più breve rispetto al testo originale, pur riportando gli elementi principali del testo di partenza;[1]
  • non contenga commenti personali da parte di chi riassume;[2]
  • sia comprensibilie tanto a chi ha letto il testo originale quanto al lettore che non ne è a conoscenza;[3]
  • venga scritto in forma autonoma.[4]
Fa quindi parte del riassunto il fatto di limitare il più possibile procedimenti di interpretazione e critica (vengono quindi evitati il commento, le osservazioni sul processo di scrittura da parte dell'autore del testo originale etc.).
Un riassunto dovrebbe inoltre soddisfare i requisiti di coesione e coerenza come qualsiasi altro testo.

LA SPAGNA

la Spagna (in spagnolo España, in latino ed in italiano arcaico Hispania), ufficialmenteRegno di Spagna (in spagnolo Reino de España), è uno Stato democraticomembrodell'Unione Europea (dal 1º gennaio 1986) e della NATO (dal 1982). È organizzato sottoforma di monarchia parlamentare. Situato nell'Europa sud-occidentale, forma, con ilPortogalloAndorra e Gibilterra la penisola iberica. A nordest confina con la Francia (da cui è separata dalla catena dei Pirenei) ed Andorra, a sud con il Mar Mediterraneo e conGibilterra (piccolo possedimento del Regno Unito) e, nel continente africano, col Marocco(tramite le città autonome di Ceuta e Melilla, sue exclavi). Ha dei contenziosi con il Portogallo per la cittadina di Olivenza e per le isole Selvagge, situate tra Madera e leCanarie, col Regno Unito per Gibilterra, e col Marocco per Ceuta e Melilla. Alla Spagna appartiene infine l'exclave di Llívia, così come l'isola dei Fagiani nel fiume Bidasoa (in condominio con la Francia).
La Spagna ha una superficie di 504.614 km², conta 43.967.766 abitanti (dati del 1º gennaio2010, INE) e occupa oltre l'85% del territorio della penisola iberica. Dal 1561 la capitale èMadrid, che con più di 3 milioni di abitanti (circa 6 milioni nell'area metropolitana) è anche la città più popolosa. La lingua ufficiale dello stato è il castigliano, chiamata comunementespagnolo. Sono parlati, inoltre, il catalano e sue varietà (fra cui il valenziano), il basco e ilgaliziano, che godono di uno status di coufficialità, garantito dalla Costituzione spagnola, nei rispettivi territori di diffusione. Anche il leonese, l'aragonese e l'aranese, un dialettodell'occitano godono, in LeónAragona e Catalogna, di un regime di coufficialità con il castigliano e, per quanto riguarda l'aranese, anche con il catalano. Altre lingue parlate nel paese non hanno riconoscimento ufficiale.

LA DIVINA COMMEDIA

La Commedia o Divina Commedia (originariamente Comedìa; l'aggettivo Divina, attribuito da Boccaccio, si ritrova solo a partire dalle edizioni a stampa del 1555 a cura di Ludovico Dolce) è un poema di Dante Alighieri, scritto in terzine incatenate di versi endecasillabi, inlingua volgare fiorentina. Composta secondo i critici tra il 1304 e il 1321,[1] la Commedia è l'opera più celebre di Dante, nonché una delle più importanti testimonianze della civiltà medievale; conosciuta e studiata in tutto il mondo, è ritenuta il più grande capolavoro dellaletteratura di tutti i tempi.[2]
Il poema è diviso in tre parti, chiamate cantiche (InfernoPurgatorio e Paradiso), ognuna delle quali composta da 33 canti (tranne l'Inferno, che contiene un ulteriore canto proemiale). Il poeta narra di un viaggio attraverso i tre regni ultraterreni che lo condurrà fino alla visione della Trinità. La sua rappresentazione immaginaria e allegorica dell'oltretombacristiano è un culmine della visione medioevale del mondo sviluppatasi nella Chiesa cattolica.
L'opera ebbe subito uno straordinario successo, e contribuì in maniera determinante al processo di consolidamento del dialetto toscano come lingua italiana. Il testo, del quale non si possiede l'autografo, fu infatti copiato sin dai primissimi anni della sua diffusione, e fino all'avvento della stampa, in un ampio numero di manoscritti. Parallelamente si diffuse la pratica della chiosa e del commento al testo, dando vita a una tradizione di letture e di studi danteschi mai interrotta; si parla così di secolare commento. La vastità delle testimonianze manoscritte della Commedia ha comportato una oggettiva difficoltà nella definizione deltesto critico.
Oggi si dispone di un'edizione di riferimento realizzata da Giorgio Petrocchi[3]. Più di recente due diverse edizioni critiche sono state curate da Antonio Lanza[4] e Federico Sanguineti[5].
La Commedia, pur proseguendo molti dei modi caratteristici della letteratura e dello stile medievali (ispirazione religiosa, fine morale, linguaggio e stile basati sulla percezione visiva e immediata delle cose), è profondamente innovativa, poiché, come è stato rilevato in particolare negli studi di Erich Auerbach, tende a una rappresentazione ampia e drammatica della realtà. È una delle letture obbligate del sistema scolastico italiano.
Curioso notare come tutte le tre cantiche terminino con la parola "stelle". ("E quindi uscimmo a riveder le stelle" - Inferno; "Puro e disposto a salir a le stelle" - Purgatorio e "L'amor che move il sole e le altre stelle" - Paradiso).