mercoledì 28 marzo 2012

IL PALAZZO ARISTOCRATICO


Il palazzo aristocratico

Durante la seconda metà del settecento i palazzi aristocratici sono il luogo di incontro di incontro della nobiltà che in essi si trova per rafforzare e ampliare i propri legami sociali e politici.

Colte e raffinate padrone di casa hanno il compito di intrattenere gli ospiti, di offrire loro motivi di conversazione e di svago: gli uomini giocano a carte o al biliardo; le donne ricamano o disegnano, oppure ascoltano la letteratura dell'enciclopedia, che diffonde idee dell'illuminismo . per assicurarsi il servizio musicale, i principi e le famiglie aristocratiche mantengono al proprio servizio piccoli complessi da camera o gruppi strumentali. Le famiglie di rango più elevato dispongono addirittura u orchestra stabile.

LA REGGIA

La reggia, il palazzo presso il quale risiedeva il sovrano con la sua corte, subì in epoca barocca notevoli innovazioni. Dallo stile severo e compassato del primo Seicento si passò all'impiego di un ordine gigante.
la reggia di versailles nel seicento
Ma è con la nascita della reggia di Versailles che i palazzi reali di tutta Europa subirono la trasformazione più grande: Versailles introdusse alcune innovazioni nell'impianto planimetrico che si imposero in tutte le altre regge europee. Ma non solo: con l'avvento di Versailles, le regge cominciarono a sorgere in piena campagna, lontano dalle capitali, su colline artificiosamente create; capricci in pietra di potenti sovrani che ancora oggi offrono la loro assurda magnificenza agli sguardi stupefatti.

LUCA MARENZIO

Luca Marenzio, o Marenzi :
 Roma, 22 agosto 1599, è stato un compositore, cantore e liutista italiano. Fu il più acclamato autore di madrigali del suo tempo.
Biografia
Figlio di un notaio cancelliere bresciano, Luca Marenzio ricevé i primi insegnamenti musicali presumibilmente da Giovanni Contino, maestro della cattedrale di Brescia. Divenne a sua volta maestro di cappella, prima del cardinale Cristoforo Madruzzo, poi, dopo la morte di questi nel 1578, del cardinale Luigi d'Este, dove rimase sino al 1586, anno della morte di Luigi. All'inizio del suo servizio presso la famiglia d'Este, Marenzio era noto principalmente come eccellente cantore e liutista, sebbene avesse già pubblicato un madrigale; fu a partire da quel periodo che acquisì fama anche come compositore, pubblicando molti libri di madrigali che ebbero numerose ristampe, diffuse in Italia e all'estero.
A Firenze fu al servizio di Ferdinando I de' Medici per circa due anni; tornato a Roma nel 1589, fu maestro di cappella del cardinale Aldobrandini e in seguito ebbe lo stesso incarico presso la famiglia Orsini.




Luca Marenzio
Tra il 1596 e il 1598 fu al servizio come maestro di cappella di Sigismondo III a Varsavia e a Cracovia, suggellando così il suo successo a livello europeo.
Tornato in Italia dall'ottobre del 1598, forse in condizioni di salute non buone anche a causa del clima polacco, morì a Roma nel 1599, ad appena 46 anni. Fu sepolto nella chiesa di San Lorenzo in Lucina

GIOVANNI GABRIELI

Giovanni Gabrieli (Venezia, 1557 – Venezia, 12 agosto 1612) è stato un compositore e organista italiano.


Nipote di Andrea, nato a Venezia nel 1557,. Ebbe suo zio come maestro di canto, organo, composizione. Tutto ciò che si sa, al riguardo di questo musicista, è che era già molto conosciuto come compositore nel 1575, secondo il computo comune, come suonatore del primo organo della chiesa di San Marco e morì, verosimilmente, nel 1612. Non pare essersi mai allontanato da Venezia. Alberto V e i principi suoi figli, le relazioni amichevoli con la celebre famiglia dei Fugger d'Augusta, con l'illustre compositore Hassler, suo condiscepolo, con Grüber ed altre persone distinte della Germania, furono il motivo per cui venne più volte sollecitato a recarsi in questi paesi, ma le funzioni cui doveva sovrintendere a San Marco e i suoi lavori, sembrano essere stati d'ostacolo insuperabile alla realizzazione di tali progetti. Georg Fugger, che gli era particolarmente amico, l'aveva invitato nel 1597 alle sue nozze, Gabrieli, sensibile a questa testimonianza d'amicizia, dedicò a lui, come ai suoi fratelli, la prima parte delle sue sinfonie sacre. Lo stile della lettera di dedica, generalmente poco chiaro, ci lascia in dubbio circa la convinzione da lui espressa al riguardo del viaggio che gli era stato proposto, c'è però motivo di credere che non lo fece mai.

L' ETA MEDIEVALE

 Con la fine dell'impero romano d'Occidente, per Roma ebbe inizio un periodo segnato dalla presenza barbarica in Italia e, soprattutto, dall'affermazione della Chiesa (con a capo il Papa), che si sostituì all'impero e gettò il ponte che avrebbe unito l'antichità al mondo nuovo[48]. Numerose lotte in ambito cittadino ed europeo non permisero l'instaurarsi di una struttura politica costante a Roma, che passò, così, attraverso varie forme di governo: venne dominata prima dai Goti, successivamente dai Bizantini[49]. In questo periodo è attestata l'esistenza di un ducato romano, che corrispondeva, grosso modo, alla città e al territorio ad essa circostante[50]. Nel 756, sconfitto definitivamente il re longobardo Astolfo, Pipino il Breve, re dei Franchi, donò le terre conquistate a papa Stefano II, sancendo la nascita del Patrimonium Sancti Petri, lo Stato Pontificio, di cui Roma divenne capitale[51]. La notte di Natale dell'800 papa Leone III incorona imperatore Carlo Magno nell'antica basilica di San Pietro in Vaticano, istituendo così l'Impero carolingio: Roma non ne fu la capitale (posta ad Aquisgrana), ma funse da centro religioso del nuovo stato teocratico[52] Intorno alla metà del IX secolo, papa Leone IV, dopo l'incursione saracena dell'846, fece fortificare la Civitas Leonina (corrispondente all'incirca alla Città del Vaticano), confermando il potere politico assunto dai pontefici, che venivano protetti dalle famiglie nobili[53]. Anche queste ultime fortificarono le proprie residenze, fino a renderle veri e propri castelli: è il periodo compreso tra il 1100 ed il 1200, periodo in cui Roma allacciò rapporti con i comuni posti nelle sue vicinanze[54]. Intorno alla metà del XII secolo i cittadini romani instaurarono il Comune Consolare (che si insediò sul Campidoglio), rivale dell'autorità papale e dell'autonomia dei nobili; in questo periodo Roma si munì di nuovi ed efficienti sistemi di difesa[55]. L'era medievale, inoltre, fu caratterizzata dalle lotte tra le famiglie nobili filopapali e quelle filoimperiali, che frenarono lo sviluppo dell'area centrale della città fino al XVI secolo. Roma, centro politico del mondo grazie all'avvento dei Papi, si confermò città pontificia quandoBonifacio VIII, nel 1300, proclamò il primo Giubileo (evento che fece accorrere in città circa due milioni di pellegrini); lo stesso Pontefice, tre anni dopo, fondò lo Studium Urbis[56]. Ma quando nel 1309 papa Clemente V si ritirò ad Avignone, Roma fu governata dalle famiglie nobili in continua lotta reciproca: la città subì un'involuzione, e nel Quattrocento registrò appena 20.000 abitanti[57]. Il radicale mutamento della Roma medievale fu iniziato da papa Niccolò V, che decise di realizzare ex novo il nuovo centro di Roma, il centro della fede cristiana, diverso da quello pagano dell'antica Roma. Si spostò dal Laterano e concepì l'idea della costruzione della nuova basilica di San Pietro[58]: da quel momento, per circa quattro secoli, Roma fu sotto il completo dominio dei pontefici[59].

IL CASTELLO

Durante il medioevo la guerra è l' occupazione principale e il signore del castello ha il dovere di difendere avute in beneficio dal re i contadini che le abitano . Questi ultimi sono sì difesi da briganti e e nemici , ma vengono anche obbligati a pagare ingenti tasse al loro signore e sono così ridotti a un estrema povertà. 
Attorno al mille tutti , poveri e ricchi, conducono una vita che sarebbe inaccettabile ai giorni nostri : infatti sono soggetti a carestie, epidemie, scomodità di ogni genere e alla costante presenza della violenza.In questo periodo la guerra era un attività così centrale e importante  che quando non c' è la si imita : nei tornei , nei duelli nelle giostre saracine . Tutto ciò indica un ideale di di vita indubbiamente duro e sprezzante del periodo , ma anche violento e rude , che poco spazio lascia alla riflessione e alle arti .
Il castello costruito generalmente su un altura , quello medievale prevede un fossato , una palizzata o un muro esterno e un terrione centrale a più piani . L' aspetto del castello è dunque quello di una fortezza : il suo scopo principale infatti è quello di difendere gli abitanti dagli attacchi esterni.
all' interno del castello non è raro imbattersi in feste o banchetti allestiti nella grande sala al primo piano : qui infatti si svolgono tutte le attività sociali e pubbliche , qui si ricevono gli ospiti e i viandanti , qui si mangia e si dorme . Talvolta si ammirano le esibizioni degli acrobati e degli animali ammaestrati e si ascoltano le musiche dei menestrelli

LA MUSICA PROFANA

La musica profana :
è quella musica non-sacra che si andò sviluppandosi nel medioevo.
La musica profana nel medioevo è costituita da canzoni d'amore, satire politiche e danze accompagnate da strumenti quali tamburiarpe ecornamuse che erano facili da trasportare per i cantori che si spostavano da una città all'altra. Le parole erano molto importanti nella musica profana in modo che la gente potesse cantare queste canzoni per divertimento. Ad esempio il mottetto uscì dalle chiese per entrare nelle case dei nobili, e fu per questo motivo che venne bandito come musica sacra.
Nel medioevo la più grande collezione di musica profana proviene dai poemi che i trovatori, provenienti dal sud della Francia, portavano in giro nelle corti europee.
Compositori come Josquin Des Prez scrissero musica sacra e musica profana. Egli compose 86 pezzi di musica profana e 119 di musica sacra.
La musica profana fu di aiuto alla formazione della letteratura durante il periodo di Carlo Magno.